Quanto sei bella! Vuoi presentare Sanremo? Ci sarà anche Junior Cally!
A pochi giorni dalla pubblicazione dell’articolo “Pillole di ordinario sessismo“ sul nostro blog, siamo costrette a prendere posizione su quanto dichiarato dal presentatore di Sanremo 2020 Amadeus, il quale, com’è noto, nella conferenza stampa di presentazione del programma – evento, ha presentato le co-conduttrici elogiando esclusivamente la loro bellezza, soffermandosi, per una di esse, su una qualità in particolare: il “saper stare un passo indietro al suo uomo“. Come se questo, di per sé, non fosse già abbastanza grave, nessuna delle donne al tavolo ha osato aprir bocca per dissociarsi.
Gli anni delle vallette mute sono finiti da un pezzo, ci sentiamo offese da Amadeus per il modo in cui è arrivato alla scelta delle co-conduttrici e ci uniamo al coro delle donne che gli chiedono di porgere pubblicamente le proprie scuse al genere femminile. Con quelle frasi, non sappiamo quanto più o meno consapevolmente, il nuovo conduttore di Sanremo ha tenuto una lezione di ordinario sessismo in un programma popolare visto da milioni di persone, una lezione che vale più di qualunque discorso sulla parità di genere.
Il problema è il criterio di selezione delle co-conduttrici adottato da Amadeus, basato meramente su un fattore estetico e di minorità rispetto all’uomo. Insomma, tutte le donne che lo affiancheranno sul palco dell’Ariston hanno dimostrato, negli anni e con la loro condotta, di essere si belle e brave, ma, soprattutto, di saper stare un passo indietro rispetto al proprio uomo.
Così facendo ogni nostra lotta si rivela inutile, perché si continua ad ancorare l’immagine della donna a canoni di bellezza e non di preparazione o di capacità intellettive.
Mi ritorna in mente il vecchio detto “dietro un grande uomo c’è una grande donna”, che stabilisce il confine oltre il quale la “dolce metà” deve rimanere: in seconda fila, nell’ombra. La potenza dei messaggi subliminali è risaputa e la comunicazione mass-mediatica la usa moltissimo. Il messaggio implicito di una frase può essere più potente ed incisivo di quello esplicito, perché arriva ad affondare le sue radici nella mente profonda delle persone, influenzandone le opinioni ed i comportamenti che poi finiscono per diventare un modo di pensare e di fare. Queste frasi fatte e comportamenti che premiano non la meritocrazia ma la bellezza formano la “morale comune”, cioè quel giudizio convenzionalmente riconosciuto e intimamente radicato che ci fa istintivamente accettare e/o rifiutare una persona al di là della realtà oggettiva .
Questa frase, unitamente a tanti altri comportamenti sublimati e difficilmente riconoscibili, ad un occhio poco avvezzo sono una concausa del timore delle donne a mettersi in competizione e costituiscono l’intima e inconfessabile motivazione della mancata solidarietà nei confronti di quelle donne, purtroppo ancora troppo poche, che decidono di mettersi coraggiosamente in gioco, invece, nella scalata al potere. Noi rifiutiamo l’immagine della donna che sta alle spalle dell’uomo e, ancora di più, rifiutiamo il concetto secondo cui il valore di una donna si misuri dalla sua bellezza.
Un capitolo a parte, sempre parlando di Sanremo, lo merita la partecipazione al Festival della Canzone Italiana del rapper misogino Junior Cally, sul quale ci ripromettiamo di tornare nei prossimi giorni. Al momento, ci fa piacere prendere atto che del fatto che le deputate di tutti gli schieramenti abbiano firmato una lettera in cui chiedono ad Amadeus pubbliche scuse; noi di DONNE A SUD, invece, chiediamo a voi lettrici di raccontarci le esperienze in cui siete state vittime di discriminazioni legate al vostro essere donna e inviarle alla mail donne.asud@virgilio.it.
Le vostre esperienze saranno pubblicate sul nostro blog.
Mi auguro che le donne comincino a percepire come normale il fatto di poter essere importanti, senza per questo sentirsi in colpa e senza ferire l’orgoglio virile del partner. Mi piacerebbe che, in un futuro prossimo, possa essere finalmente normale adottare criteri di selezione indipendentemente dalla forma fisica.
Rossana Caudullo – Avvocato