Cosa è il femminismo oggi? Intervista a Sabrina Mercante 

A più di un anno dal caso Weinstein e la diffusione mondiale del  #metoo si è tornato a parlare molto di femminismo. In questa intervista alla presidente di Donne a Sud Sabrina Mercante, ripercorriamo le tappe principali di questo movimento.

Intervista di L.P.

Perché “ femminismo “ è una parola che fa paura cosa significa e cosa rappresenta oggi dopo il caso

Weinstein?

Sabrina Mercante

Oggi il tema è più che mai di attualità, come prova il fatto che proprio il termine di “femminismo” è stato scelto come parola dell’anno 2017 dal prestigioso dizionario americano Merriam-Webster.

Che senso ha parlare di femminismo nel 2019?

Oggi più che mai è necessario parlare di femminismo anche perché vi è molta confusione su questo termine. I più lo considerano un termine negativo perché si ricollegano al un movimento estremo, invece con il termine “ femminismo” si indica la posizione o atteggiamento di chi sostiene la parità politica, sociale ed economica tra i sessi, ritenendo che le donne siano state e siano, in varie misure, discriminate rispetto agli uomini e ad essi subordinate. Non è un caso che la copertina del magazine Time di quest’anno ha avuto come protagonista il movimento #MeToo, E’ l’hashtag della campagna, lanciata dall’attrice Alyssa Milano, la quale ha dichiarato che se tutte le donne molestate sessualmente o violentate scrivessero #MeToo potremmo dare alle persone un senso della vastità del problema.

 

Anche nel nostro Paese è stato coniato un apposito hashtag, #QuellaVoltaChe.

L’hashtag #MeeToo, diventato simbolo del moderno femminismo, è stato coniato  dall’attivista Tarana Burke nel 2006 per lanciare la sua campagna di aiuto alle donne, in particolare di colore, che come lei erano state vittime di molestie sessuali o abusi. Era un invito al mondo femminile a reagire e denunciare, Burke è infatti convinta che occorra supportare le donne, anche e soprattutto dopo le denunce. Di certo l’hashtag #MeToo è diventato la rappresentazione di una sorta di moderna mobilitazione rosa a livello mondiale.

 

Ma come è nato il femminismo? Quali erano le sue battaglie e quali sono quelle attuali?

Il movimento nasce nel 1800 si batteva per l’emancipazione delle donne; era rappresentato dalle suffragette, che chiedevano proprio il suffragio universale, cioè il diritto di voto esteso anche alla popolazione femminile, concesso solo a partire dai primi del ‘900 in Finlandia (1905), Gran Bretagna e Stati Uniti (1920): italiane e francesi dovettero aspettare la fine della Seconda Guerra Mondiale. Il femminismo vive poi una seconda fase a partire dagli anni ’60 in America, quando le donne iniziarono a chiedere parità sul posto di lavoro, più rispetto all’interno delle mura domestiche e libertà sessuale, anche attraverso l’uso della pillola anticoncezionale, introdotta negli Usa nel 1961. Le rivendicazioni maggiori riguardavano però il divorzio e l’aborto, con i referendum rispettivamente del 1974 e nel 1978. Nel 1975 venne assicurata assoluta parità giuridica tra uomo e donna, grazie anche alla sempre maggiore emancipazione femminile in campo lavorativo.
Oggi il femminismo è vivo e poliedrico. Da nord a sud ,Case delle donne, Collettivi femministi, Biblioteche di genere sono impegnate per il raggiungimento della parità fra i sessi, anche se però è ancora lontana,perché vi sono ancora molti ostacoli che limitano la presenza delle donne nei vertici aziendali e dirigenziali.

 

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